Cina Città Proibita

Quando non si è in viaggio, il nostro è un lavoro che prevede staticità… solo quella del corpo chiaramente, la mente viaggia veloce e con la fantasia riproduce ogni passo dell’itinerario che stiamo per proporre al viaggiatore desideroso di partire.

È un lavoro che puoi fare ovunque, ma io lo faccio nel mio studio. Un spazio accogliente, in cui le pareti arancione e la mia lampada da scrivania generano l’atmosfera perfetta per isolarmi dalla città e… viaggiare.
Bene, oggi il mio lavoro normalmente statico mi ha richiesto uno sforzo fisico. Dovendo riorganizzare un pochino gli spazi, mi sono trovato a montare un mobile e, mentre decidevo dove collocarlo, mi sono chiesto se ci fosse un modo per migliorare ulteriormente il mio spazio lavorativo.
Ho provato a cercare qualche suggerimento su internet e subito è comparsa la parola Feng Shui.
Certo, come non pensarci prima! Ne ho tanto sentito parlare in Cina!
Inutile dire che ho mollato il mobiletto a metà e ho iniziato a ripensare al mio viaggio a Pechino; la mia mente ormai era là, nella Città Proibita.

La Città Proibita di Pechino è uno dei complessi imperiali meglio conservati al mondo ed è stata costruita seguendo proprio i principi del Feng Shui.
Nel 1406 l’imperatore Yongle commissionò la costruzione di questo complesso secondo un progetto basato su uno schema di rettangoli costruiti intorno a un centro. Si dice che si fosse attenuto alla visione onirica del Palazzo Imperiale avuta dal suo precettore, un monaco buddista.
Il Feng Shui è un’antica arte geomantica sviluppatasi per rispondere alle necessità di sopravvivenza e difesa. L’ obiettivo era quello di ottimizzare le risorse del territorio dal punto di vista insediativo, proteggersi dai venti, dalle intemperie e dal sole, difendersi dai nemici. A questo, vennero in seguito aggiunti concetti legati alla cultura, alla filosofia, al clima e al territorio; ed è così che in tutto il mondo si possono ritrovare, nelle varie epoche, teorie riconducibili al Feng Shui.
Letteralmente, il termine Feng Shui significa Vento e Acqua, ma questi elementi rappresentano in sintesi Cielo e Terra; un concetto che rimanda all’ idea di un equilibrio tra le energie celesti e le energie terrene e all’utilizzare nell’ambiente umano i principi della natura in cui viviamo.

Tornando alla città proibita, la sua struttura rispetta proprio questi principi, ossia l’idea che esistano direzioni più idonee per creare una struttura architettonica; poiché il corretto posizionamento e orientamento di una costruzione possono influire anche sulla vita di coloro che la abitano.

La Città Proibita è disposta su tre assi verticali, mentre gli edifici più importanti sono collocati al centro lungo l’asse nord-sud, leggermente inclinato di poco più di due gradi. Dalla Porta Meridiana si apre una grande piazza, percorsa dal Fiume dell’Acqua d’Oro, attraversabile grazie a cinque ponti. Altri edifici importanti sono il Palazzo della Purezza Celeste, il Palazzo dell’Unione e il Palazzo della Tranquillità Terrestre, a lungo residenze ufficiali dell’imperatore.
Ogni elemento architettonico all’interno del complesso, presenta il proprio colore in una sequenza di simboli: i muri purpurei, il giallo delle maioliche su cui svettano dragoni e fenici, le bianche terrazze marmoree, le pietre grigie delle corti grandi e piccole.
Oltre le porte di accesso, si estende il quartiere della corte, gli alloggi privati di funzionari e servi, le biblioteche, le scuole, i giardini, ma anche spazi insoliti come magazzini del riso e del tè, padiglioni per i bachi da seta, chioschi per i semi di ortaggi, alberi da frutto e altri terreni coltivati.
Oltre all’orientamento, molto importante è anche il riferimento al numero nove, considerato propizio poiché rappresenta il divino e si pronuncia come la parola “eterno”. Ed in effetti le stanze nel complesso erano in origine 9999!

A chiudere le strutture che compongono la città, un’alta muraglia che oltre ad isolare, delimita la sacralità di questo luogo istituzionale.

Questo suo carattere sacro ed inaccessibile è esplicitato anche nella sua denominazione.
Il nome Città Proibita sta infatti a indicare che l’accesso non era consentito a tutti. L’unico che aveva libertà di movimento al suo interno era l’imperatore; i famigliari e i funzionari del governo avevano un accesso limitato e la maggior parte dei sudditi non potevano accedere. Tuttavia, la definizione più esatta della Città Proibita risiede nel significato allegorico del suo nome completo: Zijinchen, formato da tre ideogrammi che significano il “purpureo” (zi), il “proibito” (jin) e la “città” (cheng).
“Purpureo” rimanda principalmente alla stella polare, ovvero la “stella del purpureo mirto”, ritenuta il centro del mondo celeste; mentre il Palazzo Imperiale è il centro del mondo terreno. Confucio diceva infatti: “Chi governa con la virtù è paragonabile alla stella polare, immutabile sul suo asse, ma centro di attrazione di ogni pianeta”.

Mentre ancora riflettevo su come applicare il principio del Feng Shui nel mio studio, mi sono accorto che mi avanzava un pezzo… Ho dovuto smontare il mobile e ricominciare da capo!
Non contattaci quindi se avete bisogno di aiuto per montare i mobili, ma se avete voglia di partire con noi per scoprire la Città Proibita e la Cina, visitate questa pagina!