Un titolo forse un po’ banale, ma è vero che New York e l’autunno sono una bella accoppiata… credo sia la stagione in cui la Grande Mela regala il meglio di sé, per il clima e i colori delle foglie che la rendono un po’ malinconica ma irresistibilmente affascinante. Poi, subito dopo, l’atmosfera natalizia con le sue luci e quel freddo confortante che richiama bicchieroni di caffè fumante (suggestioni da cinema, ma a quanti piace davvero il caffè americano?).
In questi giorni New York è nei miei pensieri perché ho sentito il racconto entusiasta di una cara amica che l’ha scelta come meta per la sua vacanza estiva. La curiosità di sapere le sue impressioni non ha avuto la pazienza di attendere il suo rientro, così le ho inviato un messaggio: “Cosa ne pensi di NYC?” La sua risposta è stata: “Dinamica, frenetica, non ti stanchi mai di avere lo sguardo all’insù”. Me la sono immaginata girare per la città dei grattacieli, con la cartina in mano, mentre, invece di fare attenzione a “dove metteva i piedi”, come ci suggerivano/ordinavano le mamme, si lasciava incantare da questi imponenti edifici che si alzano facendo a gara a chi per primo toccherà il cielo.
Non solo grattacieli… l’identità di New York è ben più ricca e complessa!
New York corre veloce ma prende un bel respiro nel verde di Central Park, si rilassa leggendo, guardando il cielo, passeggiando o pedalando; si siede a tavola ad assaggiare le cucine di tutto il mondo, spesso in una fusione di sapori geograficamente distanti. Si ferma, rapita, ad ammirare le più grandi collezioni di arte moderna esposte al Metropolitan Museum, al Moma e al Guggenheim, applaude al ritmo dei musical di Brodway e si lascia travolgere dalle sonorità spirituali dei gospel di Harlem. Si perde tra i negozietti e i locali di Williamsburg, un tempo anonimo quartiere abitato quasi esclusivamente dalla comunità di ebrei ortodossi, al di là del celebre ponte di Brooklyn e oggi punto di riferimento per artisti e nuove tendenze.
New York è un grande puzzle ma il suo simbolo universalmente riconosciuto rimane la Statua della Libertà, un monumento che ogni anno richiama ai suoi piedi un numero impressionante di turisti da ogni parte del mondo. Fotografata in tutti i modi e nelle posizioni più creative, la statua raffigura una donna con la toga ai cui piedi si vedono catene spezzate; sarebbe la dea della ragione che in una mano sorregge la fiaccola, simbolo della libertà, nell’altra una tavola riportante la data del 4 luglio 1776, giorno dell’indipendenza americana e sulla testa una corona con sette punte che rappresentano i sette mari e i sette continenti. Il vero nome di questa statua, è infatti “La libertà che illumina il mondo”.
Ci sarebbero infiniti aspetti da descrivere per fare un quadro completo di questa metropoli in continua evoluzione. Ma non è meglio scoprirli di persona?
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Mi chiamo Giorgio Fascio, ho una passione per i Beatles (la mitica Abbey Road!) e per i viaggi, soprattutto per quelli che ti portano alla conoscenza del mondo, della sua storia e quindi alla riscoperta di te e di qualcosa che, in fondo, ti appartiene. Sono un piccolo artigiano del viaggio e, insieme ai miei collaboratori, curo ogni creazione come se fosse unica, perché unica e speciale è l’aspettativa che ogni viaggiatore sente dentro di sé.